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VERIFICA ANOMALIE BANCARIE

 Anatocismo - Usura - Vizi contrattuali

Ti aiutiamo a recuperare gli interessi ed i costi illegittimamente applicati dalle banche su derivati, conti correnti, mutui, leasing e gestioni patrimoniali.

Recuperare le perdite da Derivati

 

Un derivato è uno strumento finanziario il cui valore dipende (ovvero “deriva”) da un’altra variabile, detta “sottostante”.

 

Nella maggior parte dei casi possibili il sottostante di un derivato è costituito dal prezzo di un’attività finanziaria oppure da un tasso di interesse di cambio”.

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Le finalità degli strumenti derivati possono assolvere alternativamente, in base al fabbisogno ed alle finalità del contraente, a svariati compiti: dalla copertura, alla riduzione o all’assicurazione, parziale o totale, contro un rischio (di mercato, di tasso, etc.).

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Spesso può capitare che un istituto bancario proponga un derivato o un’assicurazione in concomitanza con l’accensione di un finanziamento a tasso variabile a medio termine, apparentemente allo scopo di proteggere la società contro il rialzo dei tassi d’interesse, magari con l’obbligo di sottoscrizione, subordinando a questa il buon fine del rilascio della linea di credito concordata.

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La Delibera Consob n. 11522/1998, oggi sostituita dalla Delibera n.16190/2007, stabilisce l’obbligo per gli intermediari di fornire ai clienti le informazioni relative a tutti i costi e/o commissioni incorporate negli strumenti finanziari.

Quest’obbligo, tuttavia, è stato largamente disatteso in fase di vendita di molti strumenti finanziari ed in particolar modo di contratti derivati.

Permettiamo alle aziende di estinguere a costo zero i contratti derivati in essere, scongiurando ulteriori perdite future e/o rinegoziare nuovi strumenti.

I vizi sopra considerati rendono il contratto derivato annullabile con la possibilità per l’impresa di estinguerlo ottenendo il recupero delle perdite patite nel corso degli anni.

Recuperare gli interessi illegittimi sui Conti Correnti

 

Nel conto corrente, tra le voci fisse e variabili, si possono nascondere:

  • l’applicazione di tassi usurari

  • l’applicazione di interessi anatocistici

  • l’applicazione di costi occulti

  • la violazione di norme giuridiche

  • il mancato rispetto delle condizioni pattuite

 

OBIETTIVI DELLA VALUTAZIONE

 

La perizia ha come finalità l’accertamento di eventuali anomalie bancarie e della condotta tenuta dall’Istituto di credito nel corso del rapporto di conto corrente in violazione degli art. 1283 c.c. – art. 1284 c.c., artt. 117 T.U.B. e seguenti, della Legge 108/96, art. 644 c.p.

 

L’indagine peritale è altresì volta ad accertare la natura e le caratteristiche del contratto di conto corrente, l’eventuale usura originaria e/o sopravvenuta, nonché la presenza di anatocismo:

- RISPETTO delle NORME CONTRATTUALI – indeterminatezza della commissione di massimo scoperto, mancata pattuizione delle spese, mancata indicazione dei tassi di interesse;

- USURA – verifica dell’applicazione di tassi di interesse usurai secondo la formula L. 108/96 sia in fase di stipula sia in fase di applicazione;

- ANATOCISMO – verifica della correttezza dell’applicazione del calcolo degli interessi bancari.

La fase di recupero si basa sulla capacità di dimostrare, attraverso una dettagliata Perizia Tecnica (la Perizia Conti Correnti), le violazioni normative compiute dalle banche e gli ammontari contestabili a seguito di tali violazioni.

Recuperare le perdite da investimenti

 

Aiutiamo i nostri clienti nel recupero delle perdite dovute ai seguenti investimenti:

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  • Gestioni Patrimoniali

  • Obbligazioni e Azioni

  • Polizze Index Linked

 

L’approccio  è quello di analizzare nel massimo dettaglio le caratteristiche dei prodotti finanziari proposti e venduti dalle banche ai risparmiatori, al fine di valutarne la conformità alla normativa vigente.

Quasi sempre le nostre perizie hanno dimostrato l’esistenza di elementi di inadeguatezza degli investimenti rispetto alle caratteristiche della clientela e rispetto alla loro propensione al rischio dichiarata; esse hanno inoltre dimostrato la presenza di commissioni e/o costi impliciti non dichiarati dalle banche al momento della sottoscrizione dei contratti.

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Gestioni Patrimoniali

 

Le gestioni patrimoniali comportano una serie di pericoli per il cliente che le sottoscrive. Il gestore, che si identifica solitamente con una Banca, ha un’ampia libertà di investimento in quanto, dopo che il cliente decide quali percentuali investire e in cosa, ha la facoltà di operare autonomamente.

Il risparmiatore ha in sostanza poco controllo sull’andamento della gestione, in quanto ha un rendiconto solo trimestrale delle attività.

Questi due fattori implicano importanti rischi che molto spesso si traducono in perdite rilevanti per gli investitori.

A questo si aggiungono i costi e le commissioni che le banche trattengono nel corso della gestione, che troppo spesso non vengono comunicate in modo trasparente alla clientela.

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I costi delle gestioni patrimoniali sono generalmente elevati e fortemente svantaggiosi per i clienti, in quanto prevedono:

  • commissioni di gestione con oscillazioni delle percentuali molto ampie;

  • commissioni pagate sugli stessi fondi in cui la gestione patrimoniale investe;

  • costi fissi che sembrano innocui ma incidono fortemente sulla spesa del risparmiatore

Le perdite legate a questo tipo di prodotto sono, per la maggior parte dei casi, dovute a comportamenti scorretti ed illegittimi da parte delle banche che operano come gestore.

 

Inoltre, molto spesso le banche non dichiarano al risparmiatore tutti i rischi della gestione, facendogli sottoscrivere prodotti di investimento troppo rischiosi per le sue esigenze e l’ammontare dei suoi risparmi.

 

Infine, spesso accade che il benchmark della gestione non sia in linea con i reali obiettivi di investimento del risparmiatore o che la gestione patrimoniale abbia sottoperformato il benchmark.

Recuperare gli interessi pagati su Mutui e Leasing

 

Analizzare correttamente e in maniera preventiva i contratti di mutuo e di leasing, può evidenziare condizioni contrattuali scorrette o vessatorie, come ad esempio tassi usurari che si celano dietro interessi di mora molto elevati e che, se sommati al tasso ordinario, possono superare i limiti massimi consentiti dalla legge.

 

Per i contratti di leasing la verifica riguarda, oltre alla eventuale presenza di potenziali tassi usurari, l’esistenza di eventuali passaggi burocratici anomali, che in presenza di qualche dimenticanza documentale possono portare alla nullità del contratto stesso.

 

Dopo un’attenta analisi delle ricevute di pagamento e dei contratti sottoscritti con la banca o con la finanziaria, le eventuali azioni alle quali si può giungere sono:

  • Annullamento del contratto

  • Rinegoziazione e storno degli interessi indebitamente pagati

L’indagine peritale è altresì volta ad accertare le seguenti violazioni:

  • Usura:

Conformemente alla legge 108/96 ed alle istruzioni di Banca d’Italia, nella perizia viene calcolato il TAEG del contratto per verificare se la banca ha praticato usura. Tutte le condizioni del contratto, purché possibili, vengono analizzate, in particolare si verifica:

  • L’estinzione anticipata del finanziamento

  • La mora pattuita e applicata

In caso di usura non sono dovuti interessi (art. 1815 c.c.).

  • Trasparenza

Conformemente al Testo Unico Bancario ed alle disposizioni di Banca d’Italia, nella perizia si verifica se la banca ha rispettato tutte le condizioni imposte dalle normative di trasparenza, in particolare:

  • Corretta indicazione del TAEG (o ISC)

  • Corretta indicazione dei tassi di interesse e di ogni altro prezzo e condizione praticati

In caso di mancato rispetto delle norme di trasparenza, gli interessi devono essere ricalcolati ad un tasso molto più basso, pari al minimo dei BOT (art. 117 TUB).

  • Clausole vessatorie e indeterminate:

Oltre alla verifica del rispetto delle norme di usura e trasparenza, i contratti possono contenere clausole vessatorie, come per esempio il tasso floor, che può comportare un aggravio di costi a carico del cliente.

Inoltre nei contratti di Leasing è possibile riscontrare le seguenti anomalie scaturenti da:

  • Verifica della corretta indicazione del Tasso Interno di Attualizzazione (Tasso Leasing), secondo quanto dettato dalle Norme di Trasparenza Bancaria

  • Verifica delle clausole di indicizzazione che, lungi dall’essere connesse alla variabilità dei tassi nel tempo, sovente comportano costi occulti al cliente, fin dal primo canone

  • Verifica delle clausole di risoluzione: di solito scritte in piccolo nei contratti, possono contenere costi nascosti, che possono anche sconfinare nell’usura

La presenza di tassi usurari, qualora venga accertata in sede giudiziaria, comporta l’obbligo per la banca concedente di:

(i)  Restituire al cliente tutti gli interessi già pagati dall’inizio del contratto di Mutuo o Leasing.

(ii)  Non addebitare ulteriori interessi a carico del cliente fino all’estinzione del Mutuo o Leasing.

(Quindi in pratica si pagherebbe solo la quota capitale – Cassazione SS. UU. n. 350 del 2013)

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